L’inclusione descrive un orizzonte ampio che coinvolge il singolo, l’ambiente e le relazioni (Gaspari, 2023). L’individuo, infatti, non opera mai in modo isolato, in quanto si realizza sia in rapporto con l’altro, sia “attraverso la mediazione del mondo”. Nello stesso tempo, gli spazi non sono dei semplici contenitori, ma dei veri e propri contesti vitali privilegiati, all’interno dei quali agiscono sistemi di rappresentazioni sociali specifici: questi ultimi, rispondendo a una matrice abilista, possono inficiare le possibilità degli individui con disabilità (e non solo) di autodeterminarsi (Goodley et al., 2018). Per ripensare i contesti è necessario, pertanto, considerare l’inclusione “come processo trasformativo del pensiero e delle pratiche” (Bocci & De Castro, 2022), che perturba prassi consolidate, generando nuovi orizzonti di senso per il singolo, la collettività e la società.
Essere “con” ed essere “tra”: l’inclusione come processo generatore di nuovi significati
Travaglini A.
2024
Abstract
L’inclusione descrive un orizzonte ampio che coinvolge il singolo, l’ambiente e le relazioni (Gaspari, 2023). L’individuo, infatti, non opera mai in modo isolato, in quanto si realizza sia in rapporto con l’altro, sia “attraverso la mediazione del mondo”. Nello stesso tempo, gli spazi non sono dei semplici contenitori, ma dei veri e propri contesti vitali privilegiati, all’interno dei quali agiscono sistemi di rappresentazioni sociali specifici: questi ultimi, rispondendo a una matrice abilista, possono inficiare le possibilità degli individui con disabilità (e non solo) di autodeterminarsi (Goodley et al., 2018). Per ripensare i contesti è necessario, pertanto, considerare l’inclusione “come processo trasformativo del pensiero e delle pratiche” (Bocci & De Castro, 2022), che perturba prassi consolidate, generando nuovi orizzonti di senso per il singolo, la collettività e la società.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.