L’astronomo gesuita Giovanni Battista Riccioli (1598-1671) presentò un originale sistema semigeocentrico nella sua opera più impegnativa, l’Almagestum novum (1651). Qui sviluppò un serrato confronto tra i vari sistemi del mondo, denominandoli talvolta systema, talvolta hypotheses. Quest’ultimo termine ricorre quando vengono valutate le varie soluzioni astronomiche, per giungere a quella maggiormente probabile e, se possibile, a quella absoluta. Per rendere valida ogni valutazione, però, Riccioli costruisce un vero e proprio apparato dimostrativo dove fisica e fisicomatematica si richiamano continuamente in maniera coerente. Dati e teoria, osservazioni e ipotesi devono corrispondersi, per evitare la physica repugnantia. In questo contributo, si studierà la metodologia con cui l’astronomo costruisce ed esamina le ipotesi alternative all’interno della sua indagine scientifica.
Lo statuto dell'astronomia e il metodo delle ipotesi secondo Giovanni Battista Riccioli.
MARCACCI F
2019
Abstract
L’astronomo gesuita Giovanni Battista Riccioli (1598-1671) presentò un originale sistema semigeocentrico nella sua opera più impegnativa, l’Almagestum novum (1651). Qui sviluppò un serrato confronto tra i vari sistemi del mondo, denominandoli talvolta systema, talvolta hypotheses. Quest’ultimo termine ricorre quando vengono valutate le varie soluzioni astronomiche, per giungere a quella maggiormente probabile e, se possibile, a quella absoluta. Per rendere valida ogni valutazione, però, Riccioli costruisce un vero e proprio apparato dimostrativo dove fisica e fisicomatematica si richiamano continuamente in maniera coerente. Dati e teoria, osservazioni e ipotesi devono corrispondersi, per evitare la physica repugnantia. In questo contributo, si studierà la metodologia con cui l’astronomo costruisce ed esamina le ipotesi alternative all’interno della sua indagine scientifica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.