Il rapporto tra mezzi di ricerca della prova e limiti all’impiego dei relativi risultati rappresenta uno dei profili più problematici del sistema processuale, sul quale si misurano le scelte valoriali di fondo dell’ordinamento. Esso assume caratteri particolarmente delicati in tema di intercettazioni, là dove al rilevante pregiudizio arrecato alla segretezza delle comunicazioni e alla riservatezza delle persone coinvolte corrisponde l’estrema efficacia investigativa dello strumento; ciò rende ardua l’individuazione di un bilanciamento soddisfacente tra la protezione dei diritti fondamentali del cittadino e la tutela delle esigenze dell’accertamento penale. In tale cornice si collocano sia i divieti di utilizzabilità delle intercettazioni (art. 271 c.p.p.), sia i limiti alla trasmigrazione delle captazioni in procedimenti diversi da quelli in cui sono state disposte (art. 270 c.p.p.). Dopo una panoramica sulla disciplina e sugli avanguardistici approdi giurisprudenziali al tema, gli Autori si interrogano in ordine agli effetti che l’atto inutilizzabile produce sulle prove di cui ha favorito l’acquisizione, anche a fronte delle nuove tecnologie al servizio degli inquirenti e delle novelle che hanno recentemente interessato la materia
Vecchi e nuovi limiti di utilizzabilità delle intercettazioni nel sistema italiano
Zampini, Andrea
2021
Abstract
Il rapporto tra mezzi di ricerca della prova e limiti all’impiego dei relativi risultati rappresenta uno dei profili più problematici del sistema processuale, sul quale si misurano le scelte valoriali di fondo dell’ordinamento. Esso assume caratteri particolarmente delicati in tema di intercettazioni, là dove al rilevante pregiudizio arrecato alla segretezza delle comunicazioni e alla riservatezza delle persone coinvolte corrisponde l’estrema efficacia investigativa dello strumento; ciò rende ardua l’individuazione di un bilanciamento soddisfacente tra la protezione dei diritti fondamentali del cittadino e la tutela delle esigenze dell’accertamento penale. In tale cornice si collocano sia i divieti di utilizzabilità delle intercettazioni (art. 271 c.p.p.), sia i limiti alla trasmigrazione delle captazioni in procedimenti diversi da quelli in cui sono state disposte (art. 270 c.p.p.). Dopo una panoramica sulla disciplina e sugli avanguardistici approdi giurisprudenziali al tema, gli Autori si interrogano in ordine agli effetti che l’atto inutilizzabile produce sulle prove di cui ha favorito l’acquisizione, anche a fronte delle nuove tecnologie al servizio degli inquirenti e delle novelle che hanno recentemente interessato la materiaI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.