Il saggio si apre sul capitolo di Essere e tempo che tratta della cura come essere dell’esserci, ma attraversa l’intero pensiero di Heidegger alla ricerca dei luoghi in cui il tema ricompare e si svolge. Ad essere in gioco è il reciproco riferimento di essere ed esserci, la dialettica di proprio ed improprio che culmina nell’essere per la morte, il punto di inversione tra il primo inizio e l’altro inizio della storia. L’abbandono dell’essere nel luogo della caduta dell’esserci. La ricerca è radicale, si muove nella chora dove l’essere in questione è una sola cosa e due. Essa scava fino al punto in cui Heidegger perde piede. A guidare è il rapporto tra uso e cura cui rinvia la struttura dell’essere nel mondo. Ma l’affondo del testo riguarda la mano del pensiero prima ancora dell’uso delle mani, il gesto della grande semplicità piuttosto che le operazioni delle mani, la loro messa al lavoro. Raccolta nella mano del pensiero la cura diviene il modo in cui l’ontologia fondamentale si concede all’evento della pace, un rivolgersi all’origine che non è stata dove, invece che vigilare nell’attesa, essa accede alle soglie dell’etica, passa vicino al cuore delle cose, arride alla bocca da cui nasce il grido, esige che la realtà divenga possibile. Come la sua potenza inoperosa transiti nella vera politica, senza passare all’atto di una politica della verità, resta la cosa ancora da pensare di questa come di ogni altra ricerca sulla cura in Heidegger. The essay opens on the chapter of Being and Time which deals with care as being of being there, but then moves through Heidegger's entire thought in search of the places in which that theme reappears and develops. What is at stake is the mutual reference of being and being there, the dialectic of proper and improper which culminates in being for death, the inversion point between the first beginning and the other beginning of history. The abandonment of the being in the place where the being there falls. The search is radical, it moves in the chora where the being in question is one thing and two. It delves to the point where Heidegger loses his footing. What guides is the relationship between use and care to which the structure of being in the world refers. But the thrust of the text concerns the hand of thought even before the use of the hands, the gesture of great simplicity rather than the operations of the hands and their putting to work. Gathered in the hand of thought, care becomes the way in which the fundamental ontology gives itself to the event of peace, a turning to the origin that was not and where, instead of keeping watch while waiting, it accesses the threshold of ethics, it passes close to the heart of things, smiles at the mouth from which the cry is born, demands that reality becomes possible. How its idle power passes into true politics, without passing into the act of a politics of truth, remains the thing to think about together with any other research on care in Heidegger.
La mano del pensiero Unan nota su Heidegger e la cura
Domenico Scalzo
2024
Abstract
Il saggio si apre sul capitolo di Essere e tempo che tratta della cura come essere dell’esserci, ma attraversa l’intero pensiero di Heidegger alla ricerca dei luoghi in cui il tema ricompare e si svolge. Ad essere in gioco è il reciproco riferimento di essere ed esserci, la dialettica di proprio ed improprio che culmina nell’essere per la morte, il punto di inversione tra il primo inizio e l’altro inizio della storia. L’abbandono dell’essere nel luogo della caduta dell’esserci. La ricerca è radicale, si muove nella chora dove l’essere in questione è una sola cosa e due. Essa scava fino al punto in cui Heidegger perde piede. A guidare è il rapporto tra uso e cura cui rinvia la struttura dell’essere nel mondo. Ma l’affondo del testo riguarda la mano del pensiero prima ancora dell’uso delle mani, il gesto della grande semplicità piuttosto che le operazioni delle mani, la loro messa al lavoro. Raccolta nella mano del pensiero la cura diviene il modo in cui l’ontologia fondamentale si concede all’evento della pace, un rivolgersi all’origine che non è stata dove, invece che vigilare nell’attesa, essa accede alle soglie dell’etica, passa vicino al cuore delle cose, arride alla bocca da cui nasce il grido, esige che la realtà divenga possibile. Come la sua potenza inoperosa transiti nella vera politica, senza passare all’atto di una politica della verità, resta la cosa ancora da pensare di questa come di ogni altra ricerca sulla cura in Heidegger. The essay opens on the chapter of Being and Time which deals with care as being of being there, but then moves through Heidegger's entire thought in search of the places in which that theme reappears and develops. What is at stake is the mutual reference of being and being there, the dialectic of proper and improper which culminates in being for death, the inversion point between the first beginning and the other beginning of history. The abandonment of the being in the place where the being there falls. The search is radical, it moves in the chora where the being in question is one thing and two. It delves to the point where Heidegger loses his footing. What guides is the relationship between use and care to which the structure of being in the world refers. But the thrust of the text concerns the hand of thought even before the use of the hands, the gesture of great simplicity rather than the operations of the hands and their putting to work. Gathered in the hand of thought, care becomes the way in which the fundamental ontology gives itself to the event of peace, a turning to the origin that was not and where, instead of keeping watch while waiting, it accesses the threshold of ethics, it passes close to the heart of things, smiles at the mouth from which the cry is born, demands that reality becomes possible. How its idle power passes into true politics, without passing into the act of a politics of truth, remains the thing to think about together with any other research on care in Heidegger.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.