Alcune riflessioni sulla recente “riforma” dei vitalizi fra nuove questioni e vecchie criticità

La XVIII legislatura si è aperta con il rilancio della questione della riforma dei vitalizi, caldeggiata in campagna elettorale e cavallo di battaglia di una delle forze politiche componenti l’alleanza di governo. In realtà, il tema di un incisivo ridimensionamento del trattamento economico susseguente alla cessazione del mandato parlamentare non è nuovo. La centralità che sembra aver acquisito nel dibattito politico attuale è riconducibile a quella idiosincrasia diffusa nei confronti dei cosiddetti privilegi della politica - di cui il vitalizio è diventato simbolo per eccellenza - ostilità crescente che può considerarsi prodotto del “combinato disposto” della crisi della rappresentanza politica e dell’accrescimento delle disuguaglianze sociali causato dalla difficile congiuntura economica. Il contributo intende concentrarsi su problemi irrisolti e criticità che attengono alle seguenti questioni: la fonte competente a disciplinare la materia e gli effetti retroattivi della nuova disciplina, capace di incidere sui diritti acquisiti degli ex parlamentari i quali hanno già manifestato le loro intenzioni di condurre una battaglia giudiziaria.