Lacan ha ragione. L’Estetica trascendentale kantiana va revisionata. Il suo spazio è immaginario, egoico, mentale. Nessun reale vi si incontra. Tuttavia, ciò non si deve imputare soltanto al ricorso che Kant fa alla geometria euclidea, l’unica disponibile ai suoi tempi. L’idealismo dell’Estetica trascendentale dipende soprattutto dall’esclusione, che vi si opera, della sensazione: il solo contatto con un fuori e un dentro trascendentali, inconsci. Il contrasto tra queste due ‘dimensioni’ si pone al livello empirico della percezione, una sensazione di cui si è coscienti, fantasmaticamente. Cosa che Freud suggerisce nel saggio su La negazione. L’archicorismia originaria della soggettività che vi descrive è una modificazione che produce un’anestesia, o insensibilità, alla luce della quale il senso del suo aforisma – psiche è estesa, ma non ne sa nulla – si chiarisce
Dentro-fuori l'Estetica trascendentale. Interiorità kantiana della psicoanalisi ed estraneità psicoanalitica all'esterno critico
CAMPO A
2021
Abstract
Lacan ha ragione. L’Estetica trascendentale kantiana va revisionata. Il suo spazio è immaginario, egoico, mentale. Nessun reale vi si incontra. Tuttavia, ciò non si deve imputare soltanto al ricorso che Kant fa alla geometria euclidea, l’unica disponibile ai suoi tempi. L’idealismo dell’Estetica trascendentale dipende soprattutto dall’esclusione, che vi si opera, della sensazione: il solo contatto con un fuori e un dentro trascendentali, inconsci. Il contrasto tra queste due ‘dimensioni’ si pone al livello empirico della percezione, una sensazione di cui si è coscienti, fantasmaticamente. Cosa che Freud suggerisce nel saggio su La negazione. L’archicorismia originaria della soggettività che vi descrive è una modificazione che produce un’anestesia, o insensibilità, alla luce della quale il senso del suo aforisma – psiche è estesa, ma non ne sa nulla – si chiarisceI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.