Ispirato dai lavori di Lévi-Strauss sullo scambio delle donne, Klossowski formula la contro-utopia della moneta vivente: un Gedankenexperiment in cui gli esseri umani si scambiano come moneta. I datori di lavoro pagherebbero i lavoratori ‘in donne’ e le lavoratrici ‘in uomini’, ma non si tratta di prostituzione o di schiavitù. Piuttosto, sarebbero gli umani a usarsi come cash machines sostituendosi alla funzione del denaro. Vi riuscirebbero perché, in quanto corpi viventi, sono fonti di emozioni e perché l’emozione frutta, è redditizia, produce come il lavoro. Il valore che genera non è per forza monetizzabile in denaro contante, ma la nozione di ‘equivalente monetario’, secondo Klossowski, deriva dall’apprezzamento voluttuoso che gli umani si riservano in quanto oggetti erotici. Nulla, infatti, è più contrario della gratuità al godimento: per godere del piacere che un corpo ci suscita si paga un prezzo e chi offre il proprio corpo non solo deve esigerlo per le emozioni che procura
Il conio erotico di Pierre Klossowski
CAMPO A
2023
Abstract
Ispirato dai lavori di Lévi-Strauss sullo scambio delle donne, Klossowski formula la contro-utopia della moneta vivente: un Gedankenexperiment in cui gli esseri umani si scambiano come moneta. I datori di lavoro pagherebbero i lavoratori ‘in donne’ e le lavoratrici ‘in uomini’, ma non si tratta di prostituzione o di schiavitù. Piuttosto, sarebbero gli umani a usarsi come cash machines sostituendosi alla funzione del denaro. Vi riuscirebbero perché, in quanto corpi viventi, sono fonti di emozioni e perché l’emozione frutta, è redditizia, produce come il lavoro. Il valore che genera non è per forza monetizzabile in denaro contante, ma la nozione di ‘equivalente monetario’, secondo Klossowski, deriva dall’apprezzamento voluttuoso che gli umani si riservano in quanto oggetti erotici. Nulla, infatti, è più contrario della gratuità al godimento: per godere del piacere che un corpo ci suscita si paga un prezzo e chi offre il proprio corpo non solo deve esigerlo per le emozioni che procuraI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.