Il presente saggio nasce con l’intento di ricordare e riscoprire la lezione di Alberto Manzi, di cui nell’anno 2024 ricorre il centenario dalla nascita. Scopo del contributo è quello di riflettere su una figura esemplare, che viene interpretata come depositaria di un messaggio ancora attuale e significativo. Gli scritti di Alberto Manzi, tutt’uno con le sue numerose esperienze, da quella come maestro volontario nelle regioni andine a quella delle note trasmissioni televisive, testimoniano una coerente e nitida concezione pedagogica, fondata sull’inscindibile intreccio tra teoria e prassi. La sua idea di scuola, in particolare, suggerisce il carattere militante della sua pedagogia, che si esprime sia sul piano teorico che nelle scelte operative. Una visione pedagogica rivoluzionaria e autenticamente politica, che considera compito dell’educare quello di formare cittadini capaci di pensiero e, quindi, liberi rispetto alle logiche dominanti e omologanti. In questo senso, egli ritiene che la vera trasformazione necessaria alla scuola sia quella di divenire scuola di pensiero. Il progetto di Manzi è, dunque, attuale e rivoluzionario, in quanto si configura come progetto di liberazione dell’uomo, come promozione di una cultura e di una scuola capaci di una formazione profonda e democratica, da realizzarsi, innanzitutto, attraverso l’educare al pensiero.
Alberto Manzi: Un maestro di pedagogia militante
Maria-Chiara Michelini
2024
Abstract
Il presente saggio nasce con l’intento di ricordare e riscoprire la lezione di Alberto Manzi, di cui nell’anno 2024 ricorre il centenario dalla nascita. Scopo del contributo è quello di riflettere su una figura esemplare, che viene interpretata come depositaria di un messaggio ancora attuale e significativo. Gli scritti di Alberto Manzi, tutt’uno con le sue numerose esperienze, da quella come maestro volontario nelle regioni andine a quella delle note trasmissioni televisive, testimoniano una coerente e nitida concezione pedagogica, fondata sull’inscindibile intreccio tra teoria e prassi. La sua idea di scuola, in particolare, suggerisce il carattere militante della sua pedagogia, che si esprime sia sul piano teorico che nelle scelte operative. Una visione pedagogica rivoluzionaria e autenticamente politica, che considera compito dell’educare quello di formare cittadini capaci di pensiero e, quindi, liberi rispetto alle logiche dominanti e omologanti. In questo senso, egli ritiene che la vera trasformazione necessaria alla scuola sia quella di divenire scuola di pensiero. Il progetto di Manzi è, dunque, attuale e rivoluzionario, in quanto si configura come progetto di liberazione dell’uomo, come promozione di una cultura e di una scuola capaci di una formazione profonda e democratica, da realizzarsi, innanzitutto, attraverso l’educare al pensiero.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.