Il presente lavoro si propone di analizzare la recente decisione della Corte di Giustizia UE sulla disciplina delle indagini transfrontaliere della Procura europea e dei suoi effetti nei confronti degli ordinamenti statali e nei futuri procedimenti EPPO. In particolare, verrà delineato il caso da cui è originata la domanda pregiudiziale, la normativa di riferimento, le opzioni ermeneutiche e la sentenza. La Corte ha accolto l’approccio sistematico, ma ha altresì previsto che le misure gravemente intrusive dei diritti fondamentali previsti dalla Carta di Nizza devono essere sottoposti all’esame giurisdizionale nello Stato in cui è condotta l’indagine. Tale precisazione, pur finalizzata a tutelare i diritti degli indagati in questi procedimenti, realizza risultati contraddittori.
La disciplina delle indagini transfrontaliere della nuova Procura europea al “banco di prova” della Corte di Giustizia dell’Unione europea
R. Zaffini
2024
Abstract
Il presente lavoro si propone di analizzare la recente decisione della Corte di Giustizia UE sulla disciplina delle indagini transfrontaliere della Procura europea e dei suoi effetti nei confronti degli ordinamenti statali e nei futuri procedimenti EPPO. In particolare, verrà delineato il caso da cui è originata la domanda pregiudiziale, la normativa di riferimento, le opzioni ermeneutiche e la sentenza. La Corte ha accolto l’approccio sistematico, ma ha altresì previsto che le misure gravemente intrusive dei diritti fondamentali previsti dalla Carta di Nizza devono essere sottoposti all’esame giurisdizionale nello Stato in cui è condotta l’indagine. Tale precisazione, pur finalizzata a tutelare i diritti degli indagati in questi procedimenti, realizza risultati contraddittori.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.