Questo contributo in due articoli vuole riflettere a su un’esperienza di ricerca in corso: uno studio sulle forme abitative contemporanee nelle zone dell’Appennino centrale colpite dallo sciame sismico del 2016-2017. La zona esaminata è ampia: il cratere si estende dalle aree interne delle Marche fino al confine tra Lazio, Umbria e Abruzzo e coinvolge 140 Comuni e 4 Regioni. La ricerca si concentra sulle zone dell’alto-maceratese, cioè l’Alto Nera, una zona che comprende tre nomi-simbolo di questo terremoto: Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera. L’obiettivo dello studio sul campo è descrivere le pratiche abitative nel contesto di un post-disastro socio-naturale. Considerate le pratiche abitative come processi culturali che fanno il territorio, lo producono quotidianamente, queste possono darci una prospettiva sul carattere dell’adattamento dal basso a quei processi di riconfigurazione territoriale che, nel loro dispiegare una “temporaneità a lungo termine”, quasi mai coinvolgono le comunità.

Io non resto a casa. Abitare in Appennino dopo lo sciame sismico del 2016/2017

Enrico Mariani
2020

Abstract

Questo contributo in due articoli vuole riflettere a su un’esperienza di ricerca in corso: uno studio sulle forme abitative contemporanee nelle zone dell’Appennino centrale colpite dallo sciame sismico del 2016-2017. La zona esaminata è ampia: il cratere si estende dalle aree interne delle Marche fino al confine tra Lazio, Umbria e Abruzzo e coinvolge 140 Comuni e 4 Regioni. La ricerca si concentra sulle zone dell’alto-maceratese, cioè l’Alto Nera, una zona che comprende tre nomi-simbolo di questo terremoto: Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera. L’obiettivo dello studio sul campo è descrivere le pratiche abitative nel contesto di un post-disastro socio-naturale. Considerate le pratiche abitative come processi culturali che fanno il territorio, lo producono quotidianamente, queste possono darci una prospettiva sul carattere dell’adattamento dal basso a quei processi di riconfigurazione territoriale che, nel loro dispiegare una “temporaneità a lungo termine”, quasi mai coinvolgono le comunità.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2747754
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