La presente monografia muove dalla percezione che la tutela camerale ha un significato relativo per la discrezionalità che è implicita nella scelta del metodo di indagine e del sistema giurisdizionale di riferimento. L’autore, ponendo al centro della riflessione le situazioni giuridiche sostanziali e la strumentalità del procedimento rispetto a queste, studia il rapporto tra la relatività delle forme camerali e il sistema delle garanzie processuali, facendo dialogare la struttura con la funzione per mezzo dei principi costituzionali, pur con diverse modalità e varietà di effetti che si spiegano, come indica il titolo, nell’equilibrio tra forme e garanzie. Così intesa, la tesi della relatività della tutela camerale non solo non esclude il sistema delle garanzie processuali, ma, al contrario, mette in evidenza in modo ancora più netto le possibili relazioni strumentali tra rito e merito e, soprattutto, la circostanza che il procedimento camerale va modulato in relazione alla peculiarità delle situazioni soggettive coinvolte e in funzione delle specifiche esigenze di tutela quali derivano dal piano sostanziale. Su questo punto è necessario insistere giacché è vana fatica circoscrivere l’ambito di applicazione della tutela camerale, quasi che ve ne fosse uno solo da considerarsi elettivo, mentre in realtà l’ambito di applicazione dei procedimenti camerali è in funzione di quel rapporto tra forma e sostanza che sotto diverse apparenze si ripresenta in tutti i campi della scienza processuale. L’indagine offre dunque una definizione relativa e fluida della tutela camerale, tale da potersi adattare alle diverse fattispecie sostanziali e rispondere alle specifiche esigenze di tutela: ciò è quanto richiede la strumentalità del processo rispetto al diritto materiale. L’autore non si allinea quindi alla prevalente visione critica del rito camerale, ma ne recupera alcune significative potenzialità, nell’ottica della congruenza della forma allo scopo.
La tutela camerale tra forme e garanzie
Matteo Pacilli
2022
Abstract
La presente monografia muove dalla percezione che la tutela camerale ha un significato relativo per la discrezionalità che è implicita nella scelta del metodo di indagine e del sistema giurisdizionale di riferimento. L’autore, ponendo al centro della riflessione le situazioni giuridiche sostanziali e la strumentalità del procedimento rispetto a queste, studia il rapporto tra la relatività delle forme camerali e il sistema delle garanzie processuali, facendo dialogare la struttura con la funzione per mezzo dei principi costituzionali, pur con diverse modalità e varietà di effetti che si spiegano, come indica il titolo, nell’equilibrio tra forme e garanzie. Così intesa, la tesi della relatività della tutela camerale non solo non esclude il sistema delle garanzie processuali, ma, al contrario, mette in evidenza in modo ancora più netto le possibili relazioni strumentali tra rito e merito e, soprattutto, la circostanza che il procedimento camerale va modulato in relazione alla peculiarità delle situazioni soggettive coinvolte e in funzione delle specifiche esigenze di tutela quali derivano dal piano sostanziale. Su questo punto è necessario insistere giacché è vana fatica circoscrivere l’ambito di applicazione della tutela camerale, quasi che ve ne fosse uno solo da considerarsi elettivo, mentre in realtà l’ambito di applicazione dei procedimenti camerali è in funzione di quel rapporto tra forma e sostanza che sotto diverse apparenze si ripresenta in tutti i campi della scienza processuale. L’indagine offre dunque una definizione relativa e fluida della tutela camerale, tale da potersi adattare alle diverse fattispecie sostanziali e rispondere alle specifiche esigenze di tutela: ciò è quanto richiede la strumentalità del processo rispetto al diritto materiale. L’autore non si allinea quindi alla prevalente visione critica del rito camerale, ma ne recupera alcune significative potenzialità, nell’ottica della congruenza della forma allo scopo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.