L’uso dei nematodi come indicatori biologici è limitato dalle difficoltà della loro identificazione tassonomica che richiede il supporto di esperti e molto tempo. Riguardo a questo, le tecniche molecolari hanno certamente creato nuove prospettive, semplificando e velocizzando l’identificazione dei nematodi. Tuttavia, alcuni svantaggi sono ancora presenti e sono necessari altri metodi di esplorazione dei dati. E’ per questo motivo che è stato ideato un approccio alternativo per valutare i cambiamenti della struttura della comunità dei nematodi e applicato in cinque casi studio in Mediterraneo per validarne l’efficacia. Le aree di studio includevano: porti commerciali, porti turistici (in Mar Ligure), allevamenti ittici (Mar Tirreno) e scarichi fluviali urbani (Mar Adriatico centrale). Nello specifico, è stata suggerita una combinazione di tratti morfo-funzionali (es. anfidio, cuticola, cavità boccale e forma della coda) come alternativa all’identificazione tassonomica dei nematodi marini a vita libera. I risultati delle analisi statistiche hanno rilevato che la semplice combinazione dei tratti in codici numerici univoci rispecchia perfettamente i cambiamenti della struttura tassonimica della comunità a livello di genere. Questa combinazione di codici potrebbe essere una valida alternativa alla classica identificazione tassonomica, velocizzando le analisi della nematofauna nei programmi di biomonitoraggio, ma in maniera più economica rispetto a quelle convenzionali. Degno di nota, è che i tratti morfo-funzionali più ricorrenti nei sedimenti inquinati siano quelli ascrivibili alle famiglie degli Xyalidae, Linhomoeidae e Chromadoridae.

A combination of morpho-functional traits as alternative method for the analysis of free-living nematode assemblage structure

Federica Semprucci;Eleonora Grassi;Linda Catani;Maria Balsamo
2022

Abstract

L’uso dei nematodi come indicatori biologici è limitato dalle difficoltà della loro identificazione tassonomica che richiede il supporto di esperti e molto tempo. Riguardo a questo, le tecniche molecolari hanno certamente creato nuove prospettive, semplificando e velocizzando l’identificazione dei nematodi. Tuttavia, alcuni svantaggi sono ancora presenti e sono necessari altri metodi di esplorazione dei dati. E’ per questo motivo che è stato ideato un approccio alternativo per valutare i cambiamenti della struttura della comunità dei nematodi e applicato in cinque casi studio in Mediterraneo per validarne l’efficacia. Le aree di studio includevano: porti commerciali, porti turistici (in Mar Ligure), allevamenti ittici (Mar Tirreno) e scarichi fluviali urbani (Mar Adriatico centrale). Nello specifico, è stata suggerita una combinazione di tratti morfo-funzionali (es. anfidio, cuticola, cavità boccale e forma della coda) come alternativa all’identificazione tassonomica dei nematodi marini a vita libera. I risultati delle analisi statistiche hanno rilevato che la semplice combinazione dei tratti in codici numerici univoci rispecchia perfettamente i cambiamenti della struttura tassonimica della comunità a livello di genere. Questa combinazione di codici potrebbe essere una valida alternativa alla classica identificazione tassonomica, velocizzando le analisi della nematofauna nei programmi di biomonitoraggio, ma in maniera più economica rispetto a quelle convenzionali. Degno di nota, è che i tratti morfo-funzionali più ricorrenti nei sedimenti inquinati siano quelli ascrivibili alle famiglie degli Xyalidae, Linhomoeidae e Chromadoridae.
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