L’articolo analizza uno dei principali apporti al dibattito filosofico-politico di Italo Mancini, apporto che si consolida nella riproposizione del nesso fra etica e politica. Questa riproposizione non è affatto scontata per due precisi motivi: a) in un momento, come l’attuale, in cui la sfera politica è largamente deprezzata e fortemente malintesa, rappresenta un contributo su cui riflettere con grande attenzione; b) Mancini affronta il tema secondo una prospettiva interpretativa assai originale. Infatti, per Mancini la relazione fra etica e politica non è estrinseca, ma fondativa e si basa sul tema - aristotelico ma anche hegeliano - dell’ethos, ossia dell’intreccio dinamico fra il dato concreto dei costumi e delle consuetudini, e la capacità soggettiva della proairesis, del “proponimento”, ossia la presenza del governo della ragione sul sostrato dell’abitudine. Mancini legge questo intreccio dinamico di “oggettivo” e di “soggettivo”, come qualcosa che ha pregnanza “ontologica”, nel senso che la dimensione etica è qualcosa che dimora all’interno della realtà della vita giuridico-politica, anche se non sempre riesce ad emergere nell’esperienza storica dell’Occidente.
Etica e politica nel pensiero di Italo Mancini
Marco Cangiotti
2024
Abstract
L’articolo analizza uno dei principali apporti al dibattito filosofico-politico di Italo Mancini, apporto che si consolida nella riproposizione del nesso fra etica e politica. Questa riproposizione non è affatto scontata per due precisi motivi: a) in un momento, come l’attuale, in cui la sfera politica è largamente deprezzata e fortemente malintesa, rappresenta un contributo su cui riflettere con grande attenzione; b) Mancini affronta il tema secondo una prospettiva interpretativa assai originale. Infatti, per Mancini la relazione fra etica e politica non è estrinseca, ma fondativa e si basa sul tema - aristotelico ma anche hegeliano - dell’ethos, ossia dell’intreccio dinamico fra il dato concreto dei costumi e delle consuetudini, e la capacità soggettiva della proairesis, del “proponimento”, ossia la presenza del governo della ragione sul sostrato dell’abitudine. Mancini legge questo intreccio dinamico di “oggettivo” e di “soggettivo”, come qualcosa che ha pregnanza “ontologica”, nel senso che la dimensione etica è qualcosa che dimora all’interno della realtà della vita giuridico-politica, anche se non sempre riesce ad emergere nell’esperienza storica dell’Occidente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.