La sentenza n. 23 del 2025 interviene sul nuovo istituto del percorso di rieducazione minorile ex art. 27-bis d.P.R. n. 448 del 1988, introdotto dal c.d. “decreto Caivano”, attribuendo il nuovo “rito” al g.u.p. e offrendo una lettura costituzionalmente orientata dell’istituto. Tuttavia, la declaratoria di illegittimità parziale genera alcuni interrogativi. In particolare, la concentrazione delle funzioni in capo al g.u.p. rischia di compromettere l’imparzialità del giudice nel caso in cui il percorso rieducativo fallisca e lo stesso giudice si trovi a pronunciarsi in udienza preliminare.

Sul percorso di rieducazione del minorenne una declaratoria di illegittimità parziale che scioglie un nodo e ne intreccia un altro

Zampini, Andrea
2025

Abstract

La sentenza n. 23 del 2025 interviene sul nuovo istituto del percorso di rieducazione minorile ex art. 27-bis d.P.R. n. 448 del 1988, introdotto dal c.d. “decreto Caivano”, attribuendo il nuovo “rito” al g.u.p. e offrendo una lettura costituzionalmente orientata dell’istituto. Tuttavia, la declaratoria di illegittimità parziale genera alcuni interrogativi. In particolare, la concentrazione delle funzioni in capo al g.u.p. rischia di compromettere l’imparzialità del giudice nel caso in cui il percorso rieducativo fallisca e lo stesso giudice si trovi a pronunciarsi in udienza preliminare.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2762951
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