Il corpo di Anita Garibaldi, alla morte nel 1849, è promosso a sacra reliquia. Nascosto per dieci anni, sarà ricuperato da Garibaldi nel 1859 e poi iscritto sul territorio ravennate e romagnolo a partire dalla caduta del Governo pontificio. Le sue reliquie divengono oggetto di culto patriottico. Il suo ritratto rientra in una serie di rappresentazioni, con busti, bassorilievi, ritratti, disegni e inserito in un percorso di dolore, celebrato da garibaldini e repubblicani come simbolo d'identità per il vario associazionismo democratico. Una fotografia di Anita ritrovata nel 2009 consente di verificare le varie rielaborazioni delle immagini dell'"amazzone brasiliana" e gli stereotipi culturali intercorsi intorno alla sua "bellezza esotica".
Il corpo di Anita: la più sacra reliquia di Garibaldi
Dino Mengozzi
2025
Abstract
Il corpo di Anita Garibaldi, alla morte nel 1849, è promosso a sacra reliquia. Nascosto per dieci anni, sarà ricuperato da Garibaldi nel 1859 e poi iscritto sul territorio ravennate e romagnolo a partire dalla caduta del Governo pontificio. Le sue reliquie divengono oggetto di culto patriottico. Il suo ritratto rientra in una serie di rappresentazioni, con busti, bassorilievi, ritratti, disegni e inserito in un percorso di dolore, celebrato da garibaldini e repubblicani come simbolo d'identità per il vario associazionismo democratico. Una fotografia di Anita ritrovata nel 2009 consente di verificare le varie rielaborazioni delle immagini dell'"amazzone brasiliana" e gli stereotipi culturali intercorsi intorno alla sua "bellezza esotica".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


