Questo lavoro ha l’obiettivo di analizzare l’emergere del “complesso militare-digitale”, ossia il rapporto sempre più stretto tra gli apparati militari e di intelligence e le grandi piattaforme digitali – Meta (Facebook), Amazon, Microsoft, Alphabet (Google) e Apple, le cosiddette ‘Big Tech’. Sulla scorta delle teorie del capitale monopolistico e degli studi sull’imperialismo, si descrivono i canali che alimentano la mutua dipendenza tra Big Tech e settore militare rintracciandone le radici nel controllo che esse esercitano su conoscenze, infrastrutture e tecnologie di tipo ‘duale’ essenziali sia nella sfera civile sia in quella militare. Nel far questo, vengono mostrati i principali elementi di continuità e discontinuità rispetto al “complesso militare-industriale” consolidatosi nella seconda metà del XX secolo. Infine, focalizzandosi sugli Stati Uniti, il presente lavoro documenta la crescente rilevanza delle Big Tech come appaltatori del Dipartimento della Difesa, nonché il meccanismo delle “porte girevoli” ed il coinvolgimento diretto delle piattaforme nei confitti contemporanei. Il lavoro si conclude con una riflessione in merito alla necessità di sottrarre le tecnologie e le infrastrutture per l’innovazione al controllo privato delle Big Tech, al fine di riorientarne lo sviluppo e l’utilizzo al di fuori della valorizzazione capitalistica e della progressiva militarizzazione del digitale.
Big Tech, capitale monopolistico e guerra: alle radici del complesso militare-digitale
Andrea Coveri
;Claudio Cozza;Dario Guarascio
2025
Abstract
Questo lavoro ha l’obiettivo di analizzare l’emergere del “complesso militare-digitale”, ossia il rapporto sempre più stretto tra gli apparati militari e di intelligence e le grandi piattaforme digitali – Meta (Facebook), Amazon, Microsoft, Alphabet (Google) e Apple, le cosiddette ‘Big Tech’. Sulla scorta delle teorie del capitale monopolistico e degli studi sull’imperialismo, si descrivono i canali che alimentano la mutua dipendenza tra Big Tech e settore militare rintracciandone le radici nel controllo che esse esercitano su conoscenze, infrastrutture e tecnologie di tipo ‘duale’ essenziali sia nella sfera civile sia in quella militare. Nel far questo, vengono mostrati i principali elementi di continuità e discontinuità rispetto al “complesso militare-industriale” consolidatosi nella seconda metà del XX secolo. Infine, focalizzandosi sugli Stati Uniti, il presente lavoro documenta la crescente rilevanza delle Big Tech come appaltatori del Dipartimento della Difesa, nonché il meccanismo delle “porte girevoli” ed il coinvolgimento diretto delle piattaforme nei confitti contemporanei. Il lavoro si conclude con una riflessione in merito alla necessità di sottrarre le tecnologie e le infrastrutture per l’innovazione al controllo privato delle Big Tech, al fine di riorientarne lo sviluppo e l’utilizzo al di fuori della valorizzazione capitalistica e della progressiva militarizzazione del digitale.| File | Dimensione | Formato | |
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Coveri, Cozza, Guarascio - Big Tech, capitale monopolistico e guerra. Alle radici del complesso militare-digitale (Parolechiave, 2025).pdf
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