Il saggio analizza, da una prospettiva sociologico-giuridica, la trasformazione della normatività nella società digitale, assumendo il codice informatico come vettore primario di regolazione sociale. L’indagine si colloca nel solco del code-based approach sviluppato da Lawrence Lessig, riformulandone criticamente i presupposti attraverso l’apporto della teoria dei sistemi di Niklas Luhmann e della teoria degli agenti software di Gunther Teubner, con particolare attenzione ai concetti di autopoiesi normativa, collisione tra razionalità parziali e attanti tecnici non umani. Viene proposta una tassonomia dei modelli di regolazione tecno-digitale – Lex Informatica, Lex Algorithmica, Lex ex Machina, Lex Cryptographica – ed esaminate le ricadute normative di tale trasformazione, interrogando l’efficacia delle recenti risposte legislative europee (GDPR, DSA, DMA, AI Act), interpretate come tentativi di riappropriazione giuridica dello spazio digitale. Nella parte conclusiva, l’attenzione si sposta verso il profilo soggettivo di Code is Law, concentrandosi sulla figura del minore, intesa come soggettività fragile, computazionalmente costruita e normata da dispositivi performativi. Il minore, in quanto attante esposto e punto funzionale di una normatività opaca, rappresenta dunque oggi il luogo critico in cui si misura la tenuta del diritto come istituzione capace di nominare, proteggere e riconoscere la persona. L’obiettivo è descrivere l’efficacia conformativa degli ambienti digitali nella formazione dell’identità minorile e nella riconfigurazione della tutela giuridica.
Norme e codici: la regolazione digitale tra architetture tecniche e soggettività fragili
Manfre' Giorgio
2025
Abstract
Il saggio analizza, da una prospettiva sociologico-giuridica, la trasformazione della normatività nella società digitale, assumendo il codice informatico come vettore primario di regolazione sociale. L’indagine si colloca nel solco del code-based approach sviluppato da Lawrence Lessig, riformulandone criticamente i presupposti attraverso l’apporto della teoria dei sistemi di Niklas Luhmann e della teoria degli agenti software di Gunther Teubner, con particolare attenzione ai concetti di autopoiesi normativa, collisione tra razionalità parziali e attanti tecnici non umani. Viene proposta una tassonomia dei modelli di regolazione tecno-digitale – Lex Informatica, Lex Algorithmica, Lex ex Machina, Lex Cryptographica – ed esaminate le ricadute normative di tale trasformazione, interrogando l’efficacia delle recenti risposte legislative europee (GDPR, DSA, DMA, AI Act), interpretate come tentativi di riappropriazione giuridica dello spazio digitale. Nella parte conclusiva, l’attenzione si sposta verso il profilo soggettivo di Code is Law, concentrandosi sulla figura del minore, intesa come soggettività fragile, computazionalmente costruita e normata da dispositivi performativi. Il minore, in quanto attante esposto e punto funzionale di una normatività opaca, rappresenta dunque oggi il luogo critico in cui si misura la tenuta del diritto come istituzione capace di nominare, proteggere e riconoscere la persona. L’obiettivo è descrivere l’efficacia conformativa degli ambienti digitali nella formazione dell’identità minorile e nella riconfigurazione della tutela giuridica.| File | Dimensione | Formato | |
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