L’articolo analizza l’evoluzione dei media digitali nell’arco di un quarto di secolo, mostrando come l’utopia partecipativa delle origini di Internet si sia progressivamente trasformata in un ecosistema complesso, frammentato e contraddittorio. A partire dalla parabola simbolica di Twitter–X, il testo esplora il passaggio dalla promessa delle Big Conversations alla realtà delle small conversations: uno spazio pubblico digitale disaggregato, segnato da micro-comunità, polarizzazione e logiche algoritmiche. Attraverso la nozione di dark participation, l’autore mette in luce come le pratiche partecipative online possano assumere forme tossiche e manipolative, contribuendo alla crisi del discorso pubblico. In questo contesto, i meme e gli influencer emergono come dispositivi centrali della comunicazione digitale contemporanea: i primi come vettori di significati ideologici e strumenti di politicizzazione quotidiana; i secondi come mediatori fra economie dell’attenzione e costruzione identitaria, oggi al centro di un fenomeno di influencer fatigue. La riflessione si conclude con il concetto di fringe democracy, che descrive le nuove tensioni tra partecipazione e radicalizzazione ai margini della sfera pubblica digitale, indicando la necessità di una rinnovata responsabilità culturale e politica nella gestione dei media sociali.

La metamorfosi dei media digitali

Giovanni Boccia Artieri
2025

Abstract

L’articolo analizza l’evoluzione dei media digitali nell’arco di un quarto di secolo, mostrando come l’utopia partecipativa delle origini di Internet si sia progressivamente trasformata in un ecosistema complesso, frammentato e contraddittorio. A partire dalla parabola simbolica di Twitter–X, il testo esplora il passaggio dalla promessa delle Big Conversations alla realtà delle small conversations: uno spazio pubblico digitale disaggregato, segnato da micro-comunità, polarizzazione e logiche algoritmiche. Attraverso la nozione di dark participation, l’autore mette in luce come le pratiche partecipative online possano assumere forme tossiche e manipolative, contribuendo alla crisi del discorso pubblico. In questo contesto, i meme e gli influencer emergono come dispositivi centrali della comunicazione digitale contemporanea: i primi come vettori di significati ideologici e strumenti di politicizzazione quotidiana; i secondi come mediatori fra economie dell’attenzione e costruzione identitaria, oggi al centro di un fenomeno di influencer fatigue. La riflessione si conclude con il concetto di fringe democracy, che descrive le nuove tensioni tra partecipazione e radicalizzazione ai margini della sfera pubblica digitale, indicando la necessità di una rinnovata responsabilità culturale e politica nella gestione dei media sociali.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2766151
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