La trasformazione digitale sta modificando in profondità le esperienze dell’infanzia, aprendo nuove possibilità ma anche generando rischi rilevanti per i diritti dei minori. In questo contesto, il principio del superiore interesse del minore, riconosciuto dalla Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia, richiede strumenti capaci di guidare concretamente le scelte progettuali. La valutazione d’impatto sui diritti dei minori o Child Rights Impact Assessment (CRIA) risponde a questa esigenza come metodologia di valutazione preventiva, utile a integrare la prospettiva dei diritti nei processi che portano alla realizzazione di tecnologie digitali. Il contributo esamina i limiti del paradigma del consenso informato e propone un cambio di approccio, fondato sulla responsabilità progettuale e sull’etica by design. Dopo aver ricostruito il quadro normativo e le principali esperienze internazionali in materia di impact assessment, si riflette sul ruolo che le imprese possono e devono assumere nel tutelare l’infanzia online. La CRIA viene così delineata come uno strumento capace di coniugare dimensione tecnica, giuridica e culturale. Il paper si chiude richiamando l’importanza di rendere sistematiche le valutazioni d’impatto sui diritti dei bambini, affinché la tutela dell’infanzia diventi parte integrante delle politiche pubbliche e delle strategie del settore privato.

Child Rights Impact Assessment e design responsabile nella trasformazione digitale

Martoni, Michele
Writing – Original Draft Preparation
2025

Abstract

La trasformazione digitale sta modificando in profondità le esperienze dell’infanzia, aprendo nuove possibilità ma anche generando rischi rilevanti per i diritti dei minori. In questo contesto, il principio del superiore interesse del minore, riconosciuto dalla Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia, richiede strumenti capaci di guidare concretamente le scelte progettuali. La valutazione d’impatto sui diritti dei minori o Child Rights Impact Assessment (CRIA) risponde a questa esigenza come metodologia di valutazione preventiva, utile a integrare la prospettiva dei diritti nei processi che portano alla realizzazione di tecnologie digitali. Il contributo esamina i limiti del paradigma del consenso informato e propone un cambio di approccio, fondato sulla responsabilità progettuale e sull’etica by design. Dopo aver ricostruito il quadro normativo e le principali esperienze internazionali in materia di impact assessment, si riflette sul ruolo che le imprese possono e devono assumere nel tutelare l’infanzia online. La CRIA viene così delineata come uno strumento capace di coniugare dimensione tecnica, giuridica e culturale. Il paper si chiude richiamando l’importanza di rendere sistematiche le valutazioni d’impatto sui diritti dei bambini, affinché la tutela dell’infanzia diventi parte integrante delle politiche pubbliche e delle strategie del settore privato.
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