LA GESTIONE MANAGERIALE DEL PATRIMONIO ARTISTICO E CULTURALE DELLA CHIESA. L'ESPERIENZA DEI MUSEI DIOCESANI NELLE MARCHE

Abstract The aim of this work is to identify and describe the main factors of the valorization project concerning the Italian ecclesiastic heritage, as well as to offer an empirical example of the valorization experience of cultural and artistic goods that some Dioceses located in the Marches Region (Italy) are carrying out. The research attempt is to demonstrate the boundaries and the opportunities and is specifically focused on finalities and manners as well as on difficulties found out in this process. While the first part of the paper shows the literature framework regarding the management of cultural goods and ecclesiastic museums, the second one describes the steps of the diocesan projects and the nature of activities. It also includes a critical analysis of the managerial and operative process that has been adopted. Finally, the conclusion illustrates the most important “outputs” of the projects, that can be considered innovative in the socio-economic and cultural context. Riassunto Lo scopo del lavoro è quello di descrivere e analizzare il processo di valorizzazione del patrimonio storico-artistico e culturale della Chiesa, focalizzandosi in particolare sulle problematiche e sulle opportunità di sviluppo dei musei diocesani. Il tema si colloca nel recente filone di studi sul management delle organizzazioni culturali. In questo contesto, la gestione dei musei dovrebbe basarsi su principi, modelli e tecniche di governo economico tipici del corpo di studi economico-aziendali, coerenti alle specificità e alle technicalities che i beni culturali e le organizzazioni del comparto recano in sé. Tali aspetti sono ancora più peculiari se riferiti alla gestione dei beni ecclesiastici, rispetto ai quali i musei diocesani, di cui il lavoro presenta un’analisi empirica basata sullo studio dei progetti di recupero e valorizzazione in corso presso alcune diocesi marchigiane, offrono un esempio significativo, per la ricchezza del patrimonio che non è solo religioso, ma anche culturale e socio-economico.