Il lavoro analizza uno dei più significativi distretti italiani, quello del calzaturiero fermano-maceratese. Lo scopo è di individuare le risposte poste in essere per fronteggiare le nuove sfide competitive e, in particolare, verificare se le imprese distrettuali stanno intraprendendo percorsi strategici di sviluppo internazionale omogenei, considerando che proprio l'internazionalizzazione a valle e a monte costituisce uno dei principali fattori di sopravvivenza e di possibile sviluppo per le imprese di piccola e media dimensione. A partire dalla teoria dei costi di transazione, si ipotizza che l'internazionalizzazione sia un percorso strategico correlato alla dimensione delle aziende in quanto tale strategia implica l'esternalizzazione di alcune attività aziendali ed il sostenimento di elevati costi di transazione che solo le imprese più grandi sono in grado di affrontare. Pertanto le piccole imprese dovrebbero essere spinte ad identificare strategie alternative. Dai risultati dell'indagine empirica emerge, invece, che la dimensione aziendale non limita la possibilità di internazionalizzazione delle imprese. La propensione internazionale sembra essere più spesso legata al tipo di impresa distrettuale, se terzista o impresa finale. In ogni caso, le risposte aziendali sono spesso eterogenee e lo studio indica che l'internazionalizzazione non costituisce di per sé garanzia di sopravvivenza e crescita: molte imprese, indipendentemente dalla loro dimensione, hanno posto in essere contemporaneamente anche strategie di differenziazione, diversificazione e riorganizzazione interna.
Internationalisation of Italian shoemaking districts: some empirical evidence from the Marche region
AURELI, SELENA;CIAMBOTTI, MASSIMO;SALVATORI, FEDERICA
2010
Abstract
Il lavoro analizza uno dei più significativi distretti italiani, quello del calzaturiero fermano-maceratese. Lo scopo è di individuare le risposte poste in essere per fronteggiare le nuove sfide competitive e, in particolare, verificare se le imprese distrettuali stanno intraprendendo percorsi strategici di sviluppo internazionale omogenei, considerando che proprio l'internazionalizzazione a valle e a monte costituisce uno dei principali fattori di sopravvivenza e di possibile sviluppo per le imprese di piccola e media dimensione. A partire dalla teoria dei costi di transazione, si ipotizza che l'internazionalizzazione sia un percorso strategico correlato alla dimensione delle aziende in quanto tale strategia implica l'esternalizzazione di alcune attività aziendali ed il sostenimento di elevati costi di transazione che solo le imprese più grandi sono in grado di affrontare. Pertanto le piccole imprese dovrebbero essere spinte ad identificare strategie alternative. Dai risultati dell'indagine empirica emerge, invece, che la dimensione aziendale non limita la possibilità di internazionalizzazione delle imprese. La propensione internazionale sembra essere più spesso legata al tipo di impresa distrettuale, se terzista o impresa finale. In ogni caso, le risposte aziendali sono spesso eterogenee e lo studio indica che l'internazionalizzazione non costituisce di per sé garanzia di sopravvivenza e crescita: molte imprese, indipendentemente dalla loro dimensione, hanno posto in essere contemporaneamente anche strategie di differenziazione, diversificazione e riorganizzazione interna.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.