Le istituzioni ecclesiastiche e religiose sono depositarie di un patrimonio immenso di espressioni storiche e artistiche, che rivestono un ruolo del tutto peculiare nella sfera religiosa, come in quella sociale, specie nel nostro Paese. Rispetto alle problematiche di valorizzazione dei beni culturali in genere, e all’opportunità di estendere pratiche manageriali e principi economico-aziendali al governo e alla gestione del patrimonio culturale, la valorizzazione dei beni della Chiesa porta con sé ulteriori criticità e, allo stesso tempo, apre nuove prospettive, a motivo degli elementi distintivi che la caratterizzano. Lo scopo del lavoro è pertanto quello di identificare, attraverso l’analisi di un caso esemplificativo, i principali aspetti di forza e di debolezza del processo di valorizzazione del patrimonio ecclesiastico italiano e, in particolare, dei musei diocesani, e di proporne una valutazione critica introducendo spunti di riflessione sulla diffusione di modelli di sviluppo che, in coerenza con le finalità istituzionali di natura pastorale, consentano di perseguirecondizioni di efficienza ed efficacia necessarie ad evitare il rischio che tali realtà museali siano (o restino) confinate nel ruolo di protagonisti minori nel contesto museale e culturale del Paese. Ecclesiastic and religious institutions are depositories of an immense heritage of historical and artistic expressions, that have assumed a very particular role in Italy’s religious and social spheres. Taking into account the problems of governance, management, and the enhancement of cultural heritage in general, as well as the opportunity to extend business economics principles and practices to the management of cultural heritage, enhancing the Church’s heritage comes with some critiques, and, at the same time, opens new prospects, because of the specific elements that characterize it. Through the analysis of a case study, this work identifies the main strengths and weaknesses of the process of enhancing Italian ecclesiastic heritage and, in particular, that of “diocesan museums”. The paper also proposes a critical evaluation of this process, reflecting on the diffusion of models of development that are coherent with the institutions’ pastoral needs and allow them to pursue the conditions of efficiency and effectiveness necessary to avoid the risk that such museums become (or remain) confined to a minor role in the Country’s broader cultural and museological context.

La valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico. Un’esperienza marchigiana: il Museo Diocesano di Pesaro

DEL BALDO, MARA
2012

Abstract

Le istituzioni ecclesiastiche e religiose sono depositarie di un patrimonio immenso di espressioni storiche e artistiche, che rivestono un ruolo del tutto peculiare nella sfera religiosa, come in quella sociale, specie nel nostro Paese. Rispetto alle problematiche di valorizzazione dei beni culturali in genere, e all’opportunità di estendere pratiche manageriali e principi economico-aziendali al governo e alla gestione del patrimonio culturale, la valorizzazione dei beni della Chiesa porta con sé ulteriori criticità e, allo stesso tempo, apre nuove prospettive, a motivo degli elementi distintivi che la caratterizzano. Lo scopo del lavoro è pertanto quello di identificare, attraverso l’analisi di un caso esemplificativo, i principali aspetti di forza e di debolezza del processo di valorizzazione del patrimonio ecclesiastico italiano e, in particolare, dei musei diocesani, e di proporne una valutazione critica introducendo spunti di riflessione sulla diffusione di modelli di sviluppo che, in coerenza con le finalità istituzionali di natura pastorale, consentano di perseguirecondizioni di efficienza ed efficacia necessarie ad evitare il rischio che tali realtà museali siano (o restino) confinate nel ruolo di protagonisti minori nel contesto museale e culturale del Paese. Ecclesiastic and religious institutions are depositories of an immense heritage of historical and artistic expressions, that have assumed a very particular role in Italy’s religious and social spheres. Taking into account the problems of governance, management, and the enhancement of cultural heritage in general, as well as the opportunity to extend business economics principles and practices to the management of cultural heritage, enhancing the Church’s heritage comes with some critiques, and, at the same time, opens new prospects, because of the specific elements that characterize it. Through the analysis of a case study, this work identifies the main strengths and weaknesses of the process of enhancing Italian ecclesiastic heritage and, in particular, that of “diocesan museums”. The paper also proposes a critical evaluation of this process, reflecting on the diffusion of models of development that are coherent with the institutions’ pastoral needs and allow them to pursue the conditions of efficiency and effectiveness necessary to avoid the risk that such museums become (or remain) confined to a minor role in the Country’s broader cultural and museological context.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
274-1494-1-PB Del Baldo.pdf

non disponibili

Tipologia: Versione referata/accettata
Licenza: Non pubblico
Dimensione 422.73 kB
Formato Adobe PDF
422.73 kB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2529388
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact