Il tempo della globalizzazione è il tempo di accese guerre finanziarie (combattute dai terminali delle borse) per fronteggiare le quali i governi degli Stati non devono solo mantenere la fiducia dei propri parlamenti nazionali, ma devono anche conquistare e preservare la fiducia delle grandi istituzioni finanziarie sovranazionali. Lo Stato ‘debitore’ deve, infatti, godere di una “doppia fiducia”: la lealtà dei propri cittadini (del “popolo dello Stato”) e la fiducia dei mercati finanziari (del “popolo del mercato”) . Si tratta di due istanze contraddittorie (e spesso inconciliabili) che sottopongono a tensioni formidabili l’assetto della forma di Stato democratica . Forma che si incentra sul fondamentale principio secondo il quale coloro che prendono decisioni vincolanti (i governanti) sono politicamente responsabili di fronte alla comunità (dei governati) che subisce gli effetti di tali decisioni. La crisi economica dell’Unione ha accelerato questo fenomeno di scissione tra potere e responsabilità. E lo ha fatto, talora, in nome dell’emergenza, di un diritto costituzionale della crisi , elevato a principio di legittimazione di procedure legislative, amministrative e prassi distanti dalle ordinarie procedure democratiche.

Stabilità e crescita da Maastricht al Fiscal compact

LOSURDO, FEDERICO
2015

Abstract

Il tempo della globalizzazione è il tempo di accese guerre finanziarie (combattute dai terminali delle borse) per fronteggiare le quali i governi degli Stati non devono solo mantenere la fiducia dei propri parlamenti nazionali, ma devono anche conquistare e preservare la fiducia delle grandi istituzioni finanziarie sovranazionali. Lo Stato ‘debitore’ deve, infatti, godere di una “doppia fiducia”: la lealtà dei propri cittadini (del “popolo dello Stato”) e la fiducia dei mercati finanziari (del “popolo del mercato”) . Si tratta di due istanze contraddittorie (e spesso inconciliabili) che sottopongono a tensioni formidabili l’assetto della forma di Stato democratica . Forma che si incentra sul fondamentale principio secondo il quale coloro che prendono decisioni vincolanti (i governanti) sono politicamente responsabili di fronte alla comunità (dei governati) che subisce gli effetti di tali decisioni. La crisi economica dell’Unione ha accelerato questo fenomeno di scissione tra potere e responsabilità. E lo ha fatto, talora, in nome dell’emergenza, di un diritto costituzionale della crisi , elevato a principio di legittimazione di procedure legislative, amministrative e prassi distanti dalle ordinarie procedure democratiche.
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