Orientare i professionisti dell’educazione verso gli strumenti e i processi che caratterizzano la didattica inclusiva è la motivazione che ha ispirato l’esigenza di realizzare la presente opera, cercando di fornire adeguate risposte ai principali interrogativi riguardanti l’esperienza delle persone che, a diverso titolo, entrano in contatto con le tematiche connesse alla complessità del post moderno globalizzato e sempre più impegnato al confronto delle diversità , non solo relative alla disabilità. Il punto di partenza è dato dalla disamina relativa ai sistemi di classificazione, esaminando i costrutti teorici che li sorreggono e soprattutto il cambiamento paradigmatico che comporta il passaggio da una prospettiva razionale lineare a una complessa e fenomenologica. Con l’ICF sono completamente mutati gli orientamenti interpretativi, passando da una lettura individuale a una sociale dei fenomeni salute-disabilità, e le ricadute sono destinate a sortire un effetto positivo tanto sulla riconsiderazione del processo di apprendimento dell’allievo con bisogni educativi speciali, quanto sulle strategie metodologico-didattiche adottate dagli insegnanti per garantire la loro piena integrazione. Ne consegue che mutano anche i modelli didattici, maggiormente improntati a una presa in carico globale delle relazioni individuo-ambiente e insegnamento-apprendimento che utilizzano gli elementi nosografici ed eziologici nella consapevolezza della primarietà della ermeneutica pedagogica prevalente su quella medicalizzante. La disabilità non è primariamente un problema medico, anche se si avvale del fondamentale apporto della medicina per migliorare la qualità della vita, ma è fondamentalmente una tematica culturale ed educativa.
Processi e strumenti per una didattica inclusiva.
SALIS, FRANCESCA
2017
Abstract
Orientare i professionisti dell’educazione verso gli strumenti e i processi che caratterizzano la didattica inclusiva è la motivazione che ha ispirato l’esigenza di realizzare la presente opera, cercando di fornire adeguate risposte ai principali interrogativi riguardanti l’esperienza delle persone che, a diverso titolo, entrano in contatto con le tematiche connesse alla complessità del post moderno globalizzato e sempre più impegnato al confronto delle diversità , non solo relative alla disabilità. Il punto di partenza è dato dalla disamina relativa ai sistemi di classificazione, esaminando i costrutti teorici che li sorreggono e soprattutto il cambiamento paradigmatico che comporta il passaggio da una prospettiva razionale lineare a una complessa e fenomenologica. Con l’ICF sono completamente mutati gli orientamenti interpretativi, passando da una lettura individuale a una sociale dei fenomeni salute-disabilità, e le ricadute sono destinate a sortire un effetto positivo tanto sulla riconsiderazione del processo di apprendimento dell’allievo con bisogni educativi speciali, quanto sulle strategie metodologico-didattiche adottate dagli insegnanti per garantire la loro piena integrazione. Ne consegue che mutano anche i modelli didattici, maggiormente improntati a una presa in carico globale delle relazioni individuo-ambiente e insegnamento-apprendimento che utilizzano gli elementi nosografici ed eziologici nella consapevolezza della primarietà della ermeneutica pedagogica prevalente su quella medicalizzante. La disabilità non è primariamente un problema medico, anche se si avvale del fondamentale apporto della medicina per migliorare la qualità della vita, ma è fondamentalmente una tematica culturale ed educativa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.