L’odierno status dei richiedenti protezione ricorda, arendtianamente, quello di soggetti titolari di diritti umani solo astrattamente ma concretamente sprovvisti di qualsiasi tutela. Questa condizione di apolidia di fatto è anche il frutto dalla perdita di autonomia giuridico-dogmatica dell’asilo costituzionale la cui finalità originaria era l’emancipazione politica del richiedente al quale veniva potenzialmente aperto l’accesso alla stessa cittadinanza. La finalità dell’odierno asilo umanitario è, invece, quella soprattutto di soccorrere una nuda vita sofferente e traumatizzata. Con il declino della ragione umanitaria e l’ascesa della ragione securitaria il programma di de-soggettivizzazione del richiedente protezione raggiunge il suo apice, assumendo, specie dopo i decreti legge sicurezza, la forma di un vero e proprio razzismo istituzionale.

La libertà personale del richiedente protezione internazionale

Federico Losurdo;Antonio Cantaro
2020

Abstract

L’odierno status dei richiedenti protezione ricorda, arendtianamente, quello di soggetti titolari di diritti umani solo astrattamente ma concretamente sprovvisti di qualsiasi tutela. Questa condizione di apolidia di fatto è anche il frutto dalla perdita di autonomia giuridico-dogmatica dell’asilo costituzionale la cui finalità originaria era l’emancipazione politica del richiedente al quale veniva potenzialmente aperto l’accesso alla stessa cittadinanza. La finalità dell’odierno asilo umanitario è, invece, quella soprattutto di soccorrere una nuda vita sofferente e traumatizzata. Con il declino della ragione umanitaria e l’ascesa della ragione securitaria il programma di de-soggettivizzazione del richiedente protezione raggiunge il suo apice, assumendo, specie dopo i decreti legge sicurezza, la forma di un vero e proprio razzismo istituzionale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2680579
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