In una lettera a Contini, Eugenio Montale con il suo solito sarcasmo scrive: «A giorni Arcari commemorerà il poeta Fraccacreta al teatro di Sansevero Marche. Dopo la mia morte impedisci qualcosa di simile». Arcari è un collega di Contini a Friburgo; e Fraccacreta? Secondo Isella, curatore dell’edizione adelphiana del carteggio, egli non esiste. È solo un’altra (l’ennesima) «spiritosa fantasia» del poeta genovese, geniale manipolatore di nomi e cognomi. Eppure Umberto Fraccacreta – originario non di «Sansevero Marche», confuso con San Severino Marche, ma di San Severo in provincia di Foggia – è stato un «poeta del Tavoliere», nato nel 1892 e morto nel febbraio del 1947 nel suo luogo natale. Arcari andò veramente a commemorarlo il 24 marzo dello stesso anno, come si legge in un biglietto d’invito redatto dai famigliari, proprio al teatro di San Severo. D’altra parte, forse, Montale non avrebbe potuto inventare del tutto l’«immaginario poeta Fraccacreta», perché, come scrisse in «Giorno e notte», la sua strategia compositiva è di partire «sempre dal vero», senza mai «inventare nulla».
Il «poeta Fraccacreta» nel carteggio Montale-Contini
Alberto Fraccacreta
2019
Abstract
In una lettera a Contini, Eugenio Montale con il suo solito sarcasmo scrive: «A giorni Arcari commemorerà il poeta Fraccacreta al teatro di Sansevero Marche. Dopo la mia morte impedisci qualcosa di simile». Arcari è un collega di Contini a Friburgo; e Fraccacreta? Secondo Isella, curatore dell’edizione adelphiana del carteggio, egli non esiste. È solo un’altra (l’ennesima) «spiritosa fantasia» del poeta genovese, geniale manipolatore di nomi e cognomi. Eppure Umberto Fraccacreta – originario non di «Sansevero Marche», confuso con San Severino Marche, ma di San Severo in provincia di Foggia – è stato un «poeta del Tavoliere», nato nel 1892 e morto nel febbraio del 1947 nel suo luogo natale. Arcari andò veramente a commemorarlo il 24 marzo dello stesso anno, come si legge in un biglietto d’invito redatto dai famigliari, proprio al teatro di San Severo. D’altra parte, forse, Montale non avrebbe potuto inventare del tutto l’«immaginario poeta Fraccacreta», perché, come scrisse in «Giorno e notte», la sua strategia compositiva è di partire «sempre dal vero», senza mai «inventare nulla».I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.