Le figure femminili di Giuseppe Tomasi di Lampedusa sembrano possedere curiosamente un’essenza e un’origine comune: provengono dallo stato di frammentarietà dell’io e provano a colmare, attraverso l’endiadico carattere di «amore-maternità», il desiderio di assoluto dello scrittore, trasfigurato in personaggi come don Fabrizio principe di Salina e il professor La Ciura. Il rapporto io-mondo e intimità-storia sottintende senz’altro un’«ideologia negativa» (Orlando), che apparenta l’autore siciliano all’ammirato Montale. Eppure, proprio come Montale – e in certa misura come Leopardi e Werfel –, il negativo diviene una forma del trascendente e l’affannosa ricerca di un’integrità dell’io si compie nel ritorno alla purezza del femminile mariano, allo stato di immacolatezza soggettiva: paradigma irrinunciabile, in esso è possibile scorgere i tratti semiotici e morfologici – benché nascosti, al di fuori di ogni aspetto confessionale e, talora, in contraddizione con altri tratti simbolici – della sirena e, soprattutto, della misteriosa donna che compare in hora mortis al principe Salina.

La donna Immortale nel Gattopardo e in Lighea di Tomasi di Lampedusa

Alberto Fraccacreta
2020

Abstract

Le figure femminili di Giuseppe Tomasi di Lampedusa sembrano possedere curiosamente un’essenza e un’origine comune: provengono dallo stato di frammentarietà dell’io e provano a colmare, attraverso l’endiadico carattere di «amore-maternità», il desiderio di assoluto dello scrittore, trasfigurato in personaggi come don Fabrizio principe di Salina e il professor La Ciura. Il rapporto io-mondo e intimità-storia sottintende senz’altro un’«ideologia negativa» (Orlando), che apparenta l’autore siciliano all’ammirato Montale. Eppure, proprio come Montale – e in certa misura come Leopardi e Werfel –, il negativo diviene una forma del trascendente e l’affannosa ricerca di un’integrità dell’io si compie nel ritorno alla purezza del femminile mariano, allo stato di immacolatezza soggettiva: paradigma irrinunciabile, in esso è possibile scorgere i tratti semiotici e morfologici – benché nascosti, al di fuori di ogni aspetto confessionale e, talora, in contraddizione con altri tratti simbolici – della sirena e, soprattutto, della misteriosa donna che compare in hora mortis al principe Salina.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2690650
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