La discesa agli inferi è un motivo ricorrente di molta letteratura contemporanea, in versi e in prosa. Nelle diverse versioni del riuso si notano due elementi strutturali dominanti: il simbolo e la metonimia-metafora. Se il simbolo è strettamente legato all’io lirico, a un luogo presente (il riemergere degli inferi nella contemporaneità) e a una ripresa diretta, la metafora tende a rilevare la contingenza storica, riesumando il luogo dei morti e configurandosi come ripresa indiretta del τό!ος. In Eros e Priapo, Quer Pasticciaccio brutto de via Merulana e in La cognizione del dolore Carlo Emilio Gadda, raccontando scopertamente o mimeticamente il ventennio fascista, lo descrive come una discesa agli inferi, ossia attua un parallelo metaforico tra quel preciso momento storico e il buio acherontico narrato da Virgilio e da altri autori classici. Nondimeno, nella premessa all’edizione del 1967 di Eros e Priapo e nel primo capitolo della seconda parte della Cogni- zione emerge anche il simbolismo della catabasi: in termini di critica narratologica à la Genette, nel caso del τό!ος metaforico si ravvisa un trasferimento esplicativo, ovvero un parallelo teso a spiegare il tempo storico che si sta vivendo; quando, invece, si tratta del simbolo pare più evidente un riconoscimento interpretativo, ossia una figura che descriva la persona o il personaggio.

La discesa agli inferi in Eros e Priapo e in altri luoghi della prosa gaddiana

Alberto Fraccacreta
2021

Abstract

La discesa agli inferi è un motivo ricorrente di molta letteratura contemporanea, in versi e in prosa. Nelle diverse versioni del riuso si notano due elementi strutturali dominanti: il simbolo e la metonimia-metafora. Se il simbolo è strettamente legato all’io lirico, a un luogo presente (il riemergere degli inferi nella contemporaneità) e a una ripresa diretta, la metafora tende a rilevare la contingenza storica, riesumando il luogo dei morti e configurandosi come ripresa indiretta del τό!ος. In Eros e Priapo, Quer Pasticciaccio brutto de via Merulana e in La cognizione del dolore Carlo Emilio Gadda, raccontando scopertamente o mimeticamente il ventennio fascista, lo descrive come una discesa agli inferi, ossia attua un parallelo metaforico tra quel preciso momento storico e il buio acherontico narrato da Virgilio e da altri autori classici. Nondimeno, nella premessa all’edizione del 1967 di Eros e Priapo e nel primo capitolo della seconda parte della Cogni- zione emerge anche il simbolismo della catabasi: in termini di critica narratologica à la Genette, nel caso del τό!ος metaforico si ravvisa un trasferimento esplicativo, ovvero un parallelo teso a spiegare il tempo storico che si sta vivendo; quando, invece, si tratta del simbolo pare più evidente un riconoscimento interpretativo, ossia una figura che descriva la persona o il personaggio.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2690661
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