Il legislatore, o nel suo silenzio la giurisprudenza, sono chiamati ad una delicatissima operazione di bilanciamento tra il diritto all’autodeterminazione, concepito non in senso solipsistico, ma relazionale e il valore della vita. Questo valore non si traduce in un incoercibile “dovere di vivere”, bensì nel dovere dello Stato di proteggere i soggetti più fragili e vulnerabili che potrebbero compiere l’ultima scelta a causa di condizioni di disagio psicofisico o di interferenze di altro genere.

Liberi di vivere, liberi di morire. I limiti costituzionali di un diritto “estremo”

Federico Losurdo
2025

Abstract

Il legislatore, o nel suo silenzio la giurisprudenza, sono chiamati ad una delicatissima operazione di bilanciamento tra il diritto all’autodeterminazione, concepito non in senso solipsistico, ma relazionale e il valore della vita. Questo valore non si traduce in un incoercibile “dovere di vivere”, bensì nel dovere dello Stato di proteggere i soggetti più fragili e vulnerabili che potrebbero compiere l’ultima scelta a causa di condizioni di disagio psicofisico o di interferenze di altro genere.
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