Questo lavoro ha per oggetto l’analisi del settore armiero per uso sportivo e civile in Italia, relativamente cioè alla produzione di armi e munizioni destinate alle attività sportive (varie specialità di tiro), venatorie e per difesa personale. L’obiettivo è triplice: analizzare il settore dal punto di vista del sistema produttivo e delinearne le principali dinamiche evolutive; misurare il peso economico e occupazionale in termini di fatturato, valore aggiunto e addetti coinvolti, sia del settore che dell'intera filiera (sistema di fornitura e canali distributivi); stimare il valore dei settori collegati alla domanda finale, rappresentata da coloro che praticano attività sportivo/venatorie, sia per quanto riguarda i prodotti utilizzati (es.: abbigliamento, accessori, ecc.), sia per quanto riguarda i servizi (es.: campi da tiro, gestione degli Ambiti Territoriali di Caccia, servizi veterinari, ecc.). L’analisi, quindi, non si è limitata al sistema di produzione del settore armiero ma è stata estesa al mercato di riferimento e a tutti quei settori che, in modo più o meno diretto, vengono alimentati dallo svolgimento di attività (sportive e venatorie) per le quali l’uso delle armi costituisce elemento essenziale. Inoltre, nel misurare il peso economico e occupazionale, sia del settore armiero che dei settori collegati alla domanda finale, si è tenuto conto anche dell'effetto economico e occupazionale generato dai consumi degli addetti del settore, che si riversano su tutta l'economia creando un effetto moltiplicatore (o effetto indotto). Quello indagato rappresenta peraltro uno dei settori di punta del sistema manifatturiero italiano per quel che riguarda la capacità innovativa, il design e la qualità delle lavorazioni, nel quale si combinano tradizione produttiva e avanguardia tecnologica, permettendo alle imprese che vi appartengono di affermare i loro marchi nei mercati mondiali. Il settore contribuisce infatti molto positivamente al saldo della bilancia commerciale, con una quota di esportazioni che supera il 90% della produzione realizzata. La ricerca è stata condotta nel periodo ottobre 2010 – aprile 2011 e si è sviluppata attraverso: • l’analisi di statistiche sulle imprese del settore (numerosità, dimensione in termini di addetti e fatturato, flussi import-export), la consultazione di banche dati (Registro delle Imprese, database di Istituti di ricerca pubblici e privati), lo studio dei bilanci delle principali imprese; • interviste in profondità e colloqui con esponenti di imprese leader del settore (armi e munizioni), della CCIAA di Brescia, del Banco Nazionale di Prova (BNP), con operatori della stampa specializzata, esponenti di organismi associativi, distributori al dettaglio, agenti, per un totale di 18 interviste; • interviste dirette a imprese italiane presenti come espositori alla “IWA & Outdoor Classics” di Norimberga, la principale fiera europea del settore tenutasi nel mese di marzo 2011, per un totale di 62 interviste; • interviste telefoniche e richieste di dati e informazioni via e-mail a: federazioni sportive e venatorie, associazioni di produttori e distributori, enti fieristici, editoria televisiva, Ambiti Territoriali di Caccia e Comprensori Alpini, per un totale di 18 interviste telefoniche e 60 contatti via mail. Per la misurazione del peso economico del settore e dei settori alimentati dalla domanda finale si è reso necessario il ricorso a una appropriata metodologia che potesse permettere di superare le difficoltà legate alla disomogeneità di dati disponibili, alla non sempre piena disponibilità di informazioni nella distinzione fra uso civile e militare delle armi e munizioni, alle resistenze degli operatori a fornire dati riservati. Inoltre, per quanto riguarda i settori collegati alla domanda finale, è stato in molti casi necessario stimare per ogni settore la quota di fatturato (e di occupazione) alimentata dalle attività sportive/venatorie, laddove i settori analizzati risultavano trasversali rispetto a più funzioni d'uso e relative tipologie di domanda. Di conseguenza, sono stati seguiti due diversi approcci, come di seguito illustrato. A) Per determinare il valore del settore relativo alla produzione di armi e munizioni, e corrispondente sistema di approvvigionamento e distribuzione , si è usato come punto di partenza il fatturato delle imprese produttrici (che incorpora il valore dei beni intermedi e di quelli strumentali) a cui è stato aggiunto il margine degli intermediari commerciali e il valore delle imposte indirette (Iva). Inoltre, è stato aggiunto il valore delle esportazioni di componenti, in quanto non compreso nel valore del prodotto finito. Per il calcolo dell’occupazione è stato invece conteggiato il numero di addetti coinvolti nella produzione di armi ma anche quello dei fornitori di materie prime, beni intermedi e strumentali (proporzionalmente alle quote assorbite dal settore), oltre naturalmente al numero degli addetti a livello di intermediazione. B) Per determinare il valore dei settori relativi ai prodotti e servizi collegati alla domanda finale nello svolgimento di attività sportive/venatorie, è stato usato direttamente il valore della domanda finale, stimato sulla base di precedenti ricerche con riferimento alla caccia (Astra Ricerche, 2011; Eurispes, 2000), e sulla base di interviste a imprese, operatori ed esperti del settore con riferimento alle discipline legate al tiro sportivo. In entrambi i casi il valore per gli acquirenti finali contiene il valore dei prodotti/servizi, delle imposte e tasse, e il valore aggiunto degli eventuali intermediari. La stima dell’occupazione per questi settori è stata effettuata proporzionando il fatturato assorbito dalla domanda per caccia e tiro con il fatturato totale del settore, e applicando la stessa proporzione al numero di addetti. Per stimare il valore complessivo del settore e di quelli collegati, è stato quindi sommato il valore finale della produzione di armi e munizioni con il valore della domanda finale dei praticanti attività sportivo-venatorie. Tali valori, incorporando anche il valore dei beni intermedi, forniscono una misura sia dell'impatto economico diretto (settore in senso stretto), sia di quello indiretto (fornitori e relativi fornitori, intermediari commerciali). Oltre a questo, è stato calcolato anche l'impatto economico indotto, ossia il valore della domanda di beni di consumo alimentata dagli addetti occupati all'interno del settore, che genera una corrispondente produzione di tali beni. L'analisi dell'effetto indotto è stata effettuata utilizzando la matrice delle interdipendenze settoriali. Analogamente, la stima dell'occupazione complessiva del settore e di quelli collegati è stata ottenuta sommando gli addetti occupati nella produzione di armi e munizioni con gli addetti del sistema di fornitura e distributivo, e con quelli occupati nei settori collegati alla domanda finale. Ciò ha permesso di determinare l'impatto occupazionale diretto e indiretto. Anche in questo caso è stato fatto il calcolo dell'effetto indotto, andando a stimare l'influenza sull'occupazione in tutti i settori che concorrono a rifornire di beni di consumo gli addetti coinvolti nel settore. Tutto questo ha consentito di determinare qual è il peso del settore rispetto all'economia nazionale, sia in termini di valore della produzione, sia rispetto al numero di addetti occupati. Il lavoro si articola in 9 capitoli. La prima parte del lavoro è composta da 5 capitoli ed è finalizzata a stimare il valore del settore armi e munizioni e del relativo sistema di fornitura (filiera a monte) e di distribuzione (filiera a valle), in termini di numero di imprese, occupazione alimentata e valore economico. Nello specifico, il primo capitolo fornisce un quadro di sintesi del settore armiero con informazioni e dati relativi al numero di imprese produttrici, all’occupazione alimentata e alla produzione (a volumi e a valori). Vengono inoltre posti in evidenza i flussi import-export, con dettaglio per Paesi e aree geografiche, e, tenendo conto di tali flussi, viene misurato anche il valore della domanda interna. Il secondo capitolo si focalizza sulla produzione di munizioni per uso civile. In particolare si esplorano il numero di imprese, gli addetti coinvolti, la produzione a valori e a volumi, i flussi import-export delle due principali categorie: munizioni per fucili ad anima liscia e munizioni metalliche (per fucili con canna ad anima rigata, pistole e revolver). Anche in questo caso viene misurato il valore della domanda interna. Il terzo capitolo è dedicato all’analisi delle imprese che si occupano di rifornire i componenti e i materiali per la produzione di armi. In particolare, si analizzano i fornitori specializzati, vale a dire tutti quelli che si occupano della produzione di componenti specifici per il settore (es. calci in legno o in plastica e impugnature, calcioli, molle, caricatori, incisioni, ecc..), e i fornitori generici, ossia quelli che riforniscono materiali e componenti non specialistici utilizzati nei processi produttivi (es.: materie prime, ferramenta, minuteria) o alla gestione dell'impresa (dalla cancelleria alle consulenze amministrative). Nel quarto capitolo viene effettuata una stima del numero di addetti e del valore di tutte le attività, manifatturiere e di servizi, di supporto alle imprese produttrici di armi e munizioni. In dettaglio, per ciò che concerne le attività manifatturiere il capitolo analizza i produttori di macchinari (generici e specializzati) mentre per quanto riguarda le attività di servizio pre e post-vendita vengono esaminati i servizi logistici e di trasporto, gli importatori, gli agenti di vendita, le armerie, i laboratori che svolgono attività di manutenzione e riparazione di armi e il Banco Nazionale di Prova (BNP). Il capitolo 5 descrive la metodologia adottata per pervenire alla misurazione del peso economico e occupazionale in termini di fatturato, valore aggiunto e addetti coinvolti, sia del settore armi e munizioni che del sistema di fornitura, e fornisce un quadro di riepilogo delle misurazioni presentate nei primi 4 capitoli. Nella seconda parte del lavoro, composta dai capitoli 6, 7 e 8, si analizzano invece i settori collegati alla domanda finale, cioè le imprese, gli enti e le organizzazioni che offrono prodotti (diversi da armi e munizioni, analizzati nella prima parte) ed erogano servizi utilizzati nell'ambito delle attività venatorie e di tiro sportivo. Relativamente a tali settori vengono stimati il valore economico e l'occupazione alimentati dagli utilizzatori finali di armi e munizioni per lo svolgimento delle loro attività sportive. In dettaglio, il sesto capitolo presenta una descrizione delle diverse discipline di tiro sportivo e della pratica venatoria, riportando le spese sostenute annualmente dai relativi praticanti. L'analisi così formulata consente di pervenire a una stima del valore complessivo del mercato collegato alle attività sportive svolte con l’utilizzo di armi. Il settimo e l’ottavo capitolo descrivono le analisi effettuate per misurare l'occupazione che la spesa dei cacciatori e tiratori sportivi alimenta. In particolare, nel settimo capitolo vengono analizzati i settori che realizzano i prodotti utilizzati dai cacciatori e tiratori (abbigliamento e calzature, accessori per armi, accessori per caccia e tiro, accessori per cani e selvaggina, attrezzature per campi di tiro, ecc.), mentre nell'ottavo capitolo vengono analizzati i servizi erogati (associazioni e federazioni, campi tiro, aree venatorie, canali di comunicazione, ecc.). Infine, il capitolo 9 fornisce un riepilogo dell’intero lavoro, collegando i risultati della prima parte (produzione di armi e munizioni e relative filiere a monte e a valle) con quelli della seconda (settori collegati alla spesa finale, diversa da armi e munizioni, di cacciatori e tiratori sportivi). Viene inoltre illustrata la metodologia adottata per giungere alla stima dell’effetto economico e occupazionale indotto, relativo sia al settore armi e munizioni che ai settori collegati alla domanda finale (prodotti e servizi). Vengono infine presentati i calcoli effettuati per pervenire alla stima finale dell’impatto economico e occupazionale dell’intero settore.
Il settore armiero per uso sportivo, venatorio e civile in italia. imprese produttrici, consumi per caccia e tiro, impatto economico e occupazionale
MUSSO, FABIO;CIOPPI, MARCO;FRANCIONI, BARBARA
2012
Abstract
Questo lavoro ha per oggetto l’analisi del settore armiero per uso sportivo e civile in Italia, relativamente cioè alla produzione di armi e munizioni destinate alle attività sportive (varie specialità di tiro), venatorie e per difesa personale. L’obiettivo è triplice: analizzare il settore dal punto di vista del sistema produttivo e delinearne le principali dinamiche evolutive; misurare il peso economico e occupazionale in termini di fatturato, valore aggiunto e addetti coinvolti, sia del settore che dell'intera filiera (sistema di fornitura e canali distributivi); stimare il valore dei settori collegati alla domanda finale, rappresentata da coloro che praticano attività sportivo/venatorie, sia per quanto riguarda i prodotti utilizzati (es.: abbigliamento, accessori, ecc.), sia per quanto riguarda i servizi (es.: campi da tiro, gestione degli Ambiti Territoriali di Caccia, servizi veterinari, ecc.). L’analisi, quindi, non si è limitata al sistema di produzione del settore armiero ma è stata estesa al mercato di riferimento e a tutti quei settori che, in modo più o meno diretto, vengono alimentati dallo svolgimento di attività (sportive e venatorie) per le quali l’uso delle armi costituisce elemento essenziale. Inoltre, nel misurare il peso economico e occupazionale, sia del settore armiero che dei settori collegati alla domanda finale, si è tenuto conto anche dell'effetto economico e occupazionale generato dai consumi degli addetti del settore, che si riversano su tutta l'economia creando un effetto moltiplicatore (o effetto indotto). Quello indagato rappresenta peraltro uno dei settori di punta del sistema manifatturiero italiano per quel che riguarda la capacità innovativa, il design e la qualità delle lavorazioni, nel quale si combinano tradizione produttiva e avanguardia tecnologica, permettendo alle imprese che vi appartengono di affermare i loro marchi nei mercati mondiali. Il settore contribuisce infatti molto positivamente al saldo della bilancia commerciale, con una quota di esportazioni che supera il 90% della produzione realizzata. La ricerca è stata condotta nel periodo ottobre 2010 – aprile 2011 e si è sviluppata attraverso: • l’analisi di statistiche sulle imprese del settore (numerosità, dimensione in termini di addetti e fatturato, flussi import-export), la consultazione di banche dati (Registro delle Imprese, database di Istituti di ricerca pubblici e privati), lo studio dei bilanci delle principali imprese; • interviste in profondità e colloqui con esponenti di imprese leader del settore (armi e munizioni), della CCIAA di Brescia, del Banco Nazionale di Prova (BNP), con operatori della stampa specializzata, esponenti di organismi associativi, distributori al dettaglio, agenti, per un totale di 18 interviste; • interviste dirette a imprese italiane presenti come espositori alla “IWA & Outdoor Classics” di Norimberga, la principale fiera europea del settore tenutasi nel mese di marzo 2011, per un totale di 62 interviste; • interviste telefoniche e richieste di dati e informazioni via e-mail a: federazioni sportive e venatorie, associazioni di produttori e distributori, enti fieristici, editoria televisiva, Ambiti Territoriali di Caccia e Comprensori Alpini, per un totale di 18 interviste telefoniche e 60 contatti via mail. Per la misurazione del peso economico del settore e dei settori alimentati dalla domanda finale si è reso necessario il ricorso a una appropriata metodologia che potesse permettere di superare le difficoltà legate alla disomogeneità di dati disponibili, alla non sempre piena disponibilità di informazioni nella distinzione fra uso civile e militare delle armi e munizioni, alle resistenze degli operatori a fornire dati riservati. Inoltre, per quanto riguarda i settori collegati alla domanda finale, è stato in molti casi necessario stimare per ogni settore la quota di fatturato (e di occupazione) alimentata dalle attività sportive/venatorie, laddove i settori analizzati risultavano trasversali rispetto a più funzioni d'uso e relative tipologie di domanda. Di conseguenza, sono stati seguiti due diversi approcci, come di seguito illustrato. A) Per determinare il valore del settore relativo alla produzione di armi e munizioni, e corrispondente sistema di approvvigionamento e distribuzione , si è usato come punto di partenza il fatturato delle imprese produttrici (che incorpora il valore dei beni intermedi e di quelli strumentali) a cui è stato aggiunto il margine degli intermediari commerciali e il valore delle imposte indirette (Iva). Inoltre, è stato aggiunto il valore delle esportazioni di componenti, in quanto non compreso nel valore del prodotto finito. Per il calcolo dell’occupazione è stato invece conteggiato il numero di addetti coinvolti nella produzione di armi ma anche quello dei fornitori di materie prime, beni intermedi e strumentali (proporzionalmente alle quote assorbite dal settore), oltre naturalmente al numero degli addetti a livello di intermediazione. B) Per determinare il valore dei settori relativi ai prodotti e servizi collegati alla domanda finale nello svolgimento di attività sportive/venatorie, è stato usato direttamente il valore della domanda finale, stimato sulla base di precedenti ricerche con riferimento alla caccia (Astra Ricerche, 2011; Eurispes, 2000), e sulla base di interviste a imprese, operatori ed esperti del settore con riferimento alle discipline legate al tiro sportivo. In entrambi i casi il valore per gli acquirenti finali contiene il valore dei prodotti/servizi, delle imposte e tasse, e il valore aggiunto degli eventuali intermediari. La stima dell’occupazione per questi settori è stata effettuata proporzionando il fatturato assorbito dalla domanda per caccia e tiro con il fatturato totale del settore, e applicando la stessa proporzione al numero di addetti. Per stimare il valore complessivo del settore e di quelli collegati, è stato quindi sommato il valore finale della produzione di armi e munizioni con il valore della domanda finale dei praticanti attività sportivo-venatorie. Tali valori, incorporando anche il valore dei beni intermedi, forniscono una misura sia dell'impatto economico diretto (settore in senso stretto), sia di quello indiretto (fornitori e relativi fornitori, intermediari commerciali). Oltre a questo, è stato calcolato anche l'impatto economico indotto, ossia il valore della domanda di beni di consumo alimentata dagli addetti occupati all'interno del settore, che genera una corrispondente produzione di tali beni. L'analisi dell'effetto indotto è stata effettuata utilizzando la matrice delle interdipendenze settoriali. Analogamente, la stima dell'occupazione complessiva del settore e di quelli collegati è stata ottenuta sommando gli addetti occupati nella produzione di armi e munizioni con gli addetti del sistema di fornitura e distributivo, e con quelli occupati nei settori collegati alla domanda finale. Ciò ha permesso di determinare l'impatto occupazionale diretto e indiretto. Anche in questo caso è stato fatto il calcolo dell'effetto indotto, andando a stimare l'influenza sull'occupazione in tutti i settori che concorrono a rifornire di beni di consumo gli addetti coinvolti nel settore. Tutto questo ha consentito di determinare qual è il peso del settore rispetto all'economia nazionale, sia in termini di valore della produzione, sia rispetto al numero di addetti occupati. Il lavoro si articola in 9 capitoli. La prima parte del lavoro è composta da 5 capitoli ed è finalizzata a stimare il valore del settore armi e munizioni e del relativo sistema di fornitura (filiera a monte) e di distribuzione (filiera a valle), in termini di numero di imprese, occupazione alimentata e valore economico. Nello specifico, il primo capitolo fornisce un quadro di sintesi del settore armiero con informazioni e dati relativi al numero di imprese produttrici, all’occupazione alimentata e alla produzione (a volumi e a valori). Vengono inoltre posti in evidenza i flussi import-export, con dettaglio per Paesi e aree geografiche, e, tenendo conto di tali flussi, viene misurato anche il valore della domanda interna. Il secondo capitolo si focalizza sulla produzione di munizioni per uso civile. In particolare si esplorano il numero di imprese, gli addetti coinvolti, la produzione a valori e a volumi, i flussi import-export delle due principali categorie: munizioni per fucili ad anima liscia e munizioni metalliche (per fucili con canna ad anima rigata, pistole e revolver). Anche in questo caso viene misurato il valore della domanda interna. Il terzo capitolo è dedicato all’analisi delle imprese che si occupano di rifornire i componenti e i materiali per la produzione di armi. In particolare, si analizzano i fornitori specializzati, vale a dire tutti quelli che si occupano della produzione di componenti specifici per il settore (es. calci in legno o in plastica e impugnature, calcioli, molle, caricatori, incisioni, ecc..), e i fornitori generici, ossia quelli che riforniscono materiali e componenti non specialistici utilizzati nei processi produttivi (es.: materie prime, ferramenta, minuteria) o alla gestione dell'impresa (dalla cancelleria alle consulenze amministrative). Nel quarto capitolo viene effettuata una stima del numero di addetti e del valore di tutte le attività, manifatturiere e di servizi, di supporto alle imprese produttrici di armi e munizioni. In dettaglio, per ciò che concerne le attività manifatturiere il capitolo analizza i produttori di macchinari (generici e specializzati) mentre per quanto riguarda le attività di servizio pre e post-vendita vengono esaminati i servizi logistici e di trasporto, gli importatori, gli agenti di vendita, le armerie, i laboratori che svolgono attività di manutenzione e riparazione di armi e il Banco Nazionale di Prova (BNP). Il capitolo 5 descrive la metodologia adottata per pervenire alla misurazione del peso economico e occupazionale in termini di fatturato, valore aggiunto e addetti coinvolti, sia del settore armi e munizioni che del sistema di fornitura, e fornisce un quadro di riepilogo delle misurazioni presentate nei primi 4 capitoli. Nella seconda parte del lavoro, composta dai capitoli 6, 7 e 8, si analizzano invece i settori collegati alla domanda finale, cioè le imprese, gli enti e le organizzazioni che offrono prodotti (diversi da armi e munizioni, analizzati nella prima parte) ed erogano servizi utilizzati nell'ambito delle attività venatorie e di tiro sportivo. Relativamente a tali settori vengono stimati il valore economico e l'occupazione alimentati dagli utilizzatori finali di armi e munizioni per lo svolgimento delle loro attività sportive. In dettaglio, il sesto capitolo presenta una descrizione delle diverse discipline di tiro sportivo e della pratica venatoria, riportando le spese sostenute annualmente dai relativi praticanti. L'analisi così formulata consente di pervenire a una stima del valore complessivo del mercato collegato alle attività sportive svolte con l’utilizzo di armi. Il settimo e l’ottavo capitolo descrivono le analisi effettuate per misurare l'occupazione che la spesa dei cacciatori e tiratori sportivi alimenta. In particolare, nel settimo capitolo vengono analizzati i settori che realizzano i prodotti utilizzati dai cacciatori e tiratori (abbigliamento e calzature, accessori per armi, accessori per caccia e tiro, accessori per cani e selvaggina, attrezzature per campi di tiro, ecc.), mentre nell'ottavo capitolo vengono analizzati i servizi erogati (associazioni e federazioni, campi tiro, aree venatorie, canali di comunicazione, ecc.). Infine, il capitolo 9 fornisce un riepilogo dell’intero lavoro, collegando i risultati della prima parte (produzione di armi e munizioni e relative filiere a monte e a valle) con quelli della seconda (settori collegati alla spesa finale, diversa da armi e munizioni, di cacciatori e tiratori sportivi). Viene inoltre illustrata la metodologia adottata per giungere alla stima dell’effetto economico e occupazionale indotto, relativo sia al settore armi e munizioni che ai settori collegati alla domanda finale (prodotti e servizi). Vengono infine presentati i calcoli effettuati per pervenire alla stima finale dell’impatto economico e occupazionale dell’intero settore.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.