L ’emanazione della L.170/2010 ha aperto la strada a una serie di interventi volti a migliorare l’efficacia dei percorsi di insegnamento-apprendimento per gli allievi con DSA. Si pensi, ad esempio, alla Direttiva 27/12/2012 e alla C.M. 8 del 06/03/2013 e ai numerosi percorsi formativi attivati sia dalle Università sia dalle singole istituzioni scolastiche. Alla luce di queste innovazioni appare rilevante interrogarsi sull’impatto che tali politiche hanno avuto sull’attitudine epistemologica dei docenti (Calvani, 2014), sulle modalità con le quali sono applicati gli strumenti compensativi e le misure dispensative e, soprattutto, se la presenza ormai chiaramente identificata degli studenti definiti DSA sia percepita ancora come una perturbazione da normalizzare (Bocci, 2013). A tal fine gli autori del presente contributo illustrano gli esiti di una ricerca qualitativa a carattere esplorativo che ha coinvolto un gruppo di docenti e allievi della scuola secondaria di secondo grado. I risultati ottenuti evidenzia no che gli interventi adottati incidono in modo significativo sul vissuto emotivo di tutti gli allievi (con o senza DSA), senza peraltro contribuire a rinnovare un’impostazione del sapere marcatamente disciplinarista e metodologicamente tradizionalista.
Risorsa o ancora problema? I Disturbi Specifici di Apprendimento nella percezione di insegnanti e studenti della Scuola Secondaria di II grado. Una indagine esplorativa nell’ottica dei Disability Studies,
BOCCI Fabio;TRAVAGLINI Alessia
2019
Abstract
L ’emanazione della L.170/2010 ha aperto la strada a una serie di interventi volti a migliorare l’efficacia dei percorsi di insegnamento-apprendimento per gli allievi con DSA. Si pensi, ad esempio, alla Direttiva 27/12/2012 e alla C.M. 8 del 06/03/2013 e ai numerosi percorsi formativi attivati sia dalle Università sia dalle singole istituzioni scolastiche. Alla luce di queste innovazioni appare rilevante interrogarsi sull’impatto che tali politiche hanno avuto sull’attitudine epistemologica dei docenti (Calvani, 2014), sulle modalità con le quali sono applicati gli strumenti compensativi e le misure dispensative e, soprattutto, se la presenza ormai chiaramente identificata degli studenti definiti DSA sia percepita ancora come una perturbazione da normalizzare (Bocci, 2013). A tal fine gli autori del presente contributo illustrano gli esiti di una ricerca qualitativa a carattere esplorativo che ha coinvolto un gruppo di docenti e allievi della scuola secondaria di secondo grado. I risultati ottenuti evidenzia no che gli interventi adottati incidono in modo significativo sul vissuto emotivo di tutti gli allievi (con o senza DSA), senza peraltro contribuire a rinnovare un’impostazione del sapere marcatamente disciplinarista e metodologicamente tradizionalista.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.